ASATI

L'Associazione Azionisti Telecom Italia raccoglie e tutela i piccoli azionisti di Telecom Italia. Uno dei principali scopi dell'associazione è trasformare Telecom Italia in una vera e propria public company. Contattaci per avere tutte le informazioni sull'adesione e partecipazione agli eventi sociali di Telecom Italia. Numero Verde 800-861-330. Questo blog è in continuo aggiornamento... Resta collegato con noi.

domenica 24 febbraio 2013

Convegno “L’azionariato diffuso: 'i Piccoli Azionisti al centro'. Il rapporto tra Asati e Telecom Italia“ - Roma 12 Marzo 2013




Convegno

“L’azionariato diffuso: 'i Piccoli Azionisti al centro'.
Il rapporto tra Asati e Telecom Italia“

Roma il 12 Marzo 2013 a partire dalle ore 14:00

presso

HORTI SALLUSTIANI

Piazza Sallustio 21 - 00187 Roma


Dalla nascita delle prime Associazioni di Azionisti negli anni ’90, il tema dell’azionariato diffuso ha subito, attraverso la spinta della legislazione europea,  accelerazioni e rallentamenti. Il caso italiano, raccontato attraverso l’esperienza di ASATI e Telecom Italia, presenta ancora molti deficit rispetto alla realtà europea.

Asati, è promotrice di una serie di proposte sul tema e anche attraverso la propria fervida attività, espressione dei propri associati azionisti, dimostra come la partecipazione dei dipendenti e l’azionariato diffuso possano rappresentare un valore per le Aziende partecipate.

Il programma del convegno è disponibile sul sito ASATI.

Per registrarsi e per informazioni, scrivere a eventi@asati.eu

mercoledì 20 febbraio 2013

Adesione al Manifesto sulla promozione dell'azionariato dei dipendenti


ASATI ovvero l'Associazione Azionisti Telecom Italia esprime vivo interesse e adesione al Manifesto presentato e promosso da Dircredito sulla diffusione dell'azionariato dei dipendenti e che rappresenta una tematica su cui il nostro Paese deve ancora costruire e lavorare per adeguarsi ai livelli europei. 
L'azionariato diffuso ai dipendenti, nonchè il piccolo azionariato, possono costituire quel volano etico e morale, nonchè stimolo positivo e costruttivo per il Management Aziendale, e che talvolta, la storia recente italiana ci ha insegnato,  rappresenta l'ultimo baluardo di denuncia e testimonianza per una finanza socialmente responsabile a attenta ai veri valori d'impresa.

Per ASATI, 
Il Presidente Franco Lombardi
Luigi Zarrillo, Resp. Comunicazione Asati


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MANIFESTO 
SULLA PROMOZIONE DELL’AZIONARIATO DEI DIPENDENTI
INDIRIZZATO AI CANDIDATI DI TUTTE LE FORZE POLITICHE PER LE ELEZIONI 2013 

Nell’Unione Europea la politica di promozione dell’azionariato dei dipendenti è stata definita nelle Raccomandazioni e Dichiarazioni del Consiglio Europeo (1992 - 1999), nelle risoluzioni del Parlamento Europeo (1992 – 1998 - 2003), nei “Pepper Reports”, nelle Comunicazioni della Commissione Europea (1991 – 1996 – 2002 – 2004 - 2012) e infine nelle opinioni del Comitato Economico e Sociale Europeo (2003 e 2010). 

In  Italia ricordiamo l’Avviso Comune del dicembre 2009 e, soprattutto, gli articoli 46 e 47 della Costituzione riguardanti la partecipazione dei lavoratori e l’indirizzo del risparmio popolare alla partecipazione nei grandi complessi industriali. E’ un fatto che, mentre l’azionariato dei dipendenti si sta sviluppando rapidamente nella maggior parte delle grandi imprese Europee in molti degli Stati maggiori, in Italia non esiste ancora in materia unalegislazione organica in grado di fornire alle imprese e ai lavoratori i necessari punti di riferimento. E’ questo il motivo che ci spinge a sollecitare sostegno ed una adeguata presa di posizione politica sulle seguenti cinque proposte: 
  1. Lo sviluppo dell’azionariato dei dipendenti deve essere incoraggiato; l’Italia deve dotarsi di una legislazione semplice, moderna e praticabile, compatibile con il contesto dell’Unione Europea. L’Europa deve avere competenza su questo argomento, l’Italia deve fornire comunque il suo contributo per evitare normative comuni inadeguate  o espressione di altri contesti che ne ostacolerebbero la praticabilità. 
  2. L’azionariato dei dipendenti deve essere associato  con la governance e con la gestione delle imprese (art. 46 della Costituzione); i diritti dei dipendenti azionisti devono essere riconosciuti a pieno titolo nella legislazione civilistica, così come quelli dei Piccoli Azionisti, a loro volta spesso ex dipendenti o familiari dei dipendenti (art. 47 della Costituzione). 
  3. Considerando le Piccole e Medie Imprese, bisogna introdurre strumenti simili agli ESOP, eventualmente cofinanziati dall’Unione Europea attraverso i Fondi di Sostegno alle Economie Regionali; (gli Stati Uniti d’America hanno adottato ormai da 35 anni, con ottimi riscontri, gli ESOP - Employee Stock Ownership Plan - Piani di azionariato dei dipendenti). 
  4. La Cooperazione è un fenomeno da sempre particolarmente diffuso in Italia; la rivisitazione e rivitalizzazione della “Legge Marcora” consentirebbe ai dipendenti l’acquisizione delle imprese in cui operano. 
  5. Sia il modello ESOP che quello cooperativo si adattano in particolare alla trasmissione di imprese ai dipendenti (successione di imprenditori, ristrutturazione e salvataggio di imprese in crisi). Anche l’Italia ne ha bisogno, per garantire livelli occupazionali e mantenimento delle professionalità così largamente diffusi presso la nostra piccola e media imprenditoria. 
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venerdì 15 febbraio 2013

Telecom Italia-Asati: gli azionisti di maggioranza si diano una mossa. Non c’e’piu’ tempo per assistere ai giochi di potere .


In riferimento alle continue notizie di stampa su:
  • disaccordo di alcuni azionisti di maggioranza sulla vendita o meno de La7, in agenda tra l’altro il prossimo 18 febbraio;
  • su eventuali sostituzioni ai Vertici della Società;
  • sull’andamento fortemente negativo del titolo, dovuto a diversi fattori tra cui  il pesante debito, cui il ricorso allo strumento dell’ibrido dovuto proprio per favorire gli azionisti piu’ significativi, non ha evitato il dowgrading;
  • la riduzione del dividendo;
  • le performance del mercato domestico;


ASATI fa presente quanto segue:

Da diverso tempo stupisce che i piccoli azionisti, proponendo un aumento di capitale, abbiano dimostrato di tenere di più loro allo sviluppo dell’Azienda rispetto agli azionisti di maggioranza interessati unicamente a non far diluire il capitale, e quindi inevitabilmente hanno portato l’Azienda in questa incresciosa situazione dove le azioni ordinarie si stanno avvicinando al valore nominale.

Ritenendo la situazione attuale molto grave chiediamo al prossimo CDA di dare seguito immediato all’aumento di capitale già deciso dall’assemblea del 9 aprile 2009 per 1.6 miliardi di azioni, e di proporre alla prossima assemblea una integrazione di un aumento di capitale destinato:
  • al reperimento di nuove risorse finanziarie da destinare a investimenti sulla rete e sui servizi innovativi;
  • alla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie alla pari. 

Tra i nuovi azionisti potrebbe essere molto utile  nell’interesse del Paese e della Società prevedere la CDP. 

Il tempo dei giochi di potere nel CDA, della lotta delle deleghe tra Amministratori è finita. Gli azionisti di controllo devono essere coesi al rilancio dell’azienda e supportare indifferentemente il Top Management. 

Come ASATI, ci saremo aspettati una immediata smentita dai grandi azionisti sull’eventuale sostituzione di Bernabè, ma non c’e’ stata! 

Non è questo il momento della resa dei conti! Ora occorre essere uniti ed elaborare una stategia vincente che è quella che Asati ovvero l’aumento di Capitale. Una proposta purtroppo inascoltata da molto tempo. 

Oggi vorremo vedere se i pifferai , dentro e fuori di TI, che pochissimo tempo fa sostenevano che TI aveva una cassa enorme e non aveva bisogno di un aumento di capitale hanno il coraggio ancora di parlare di fronte a questi risultati molto deludenti.

Per Asati
Il Presidente 
Franco Lombardi