ASATI

L'Associazione Azionisti Telecom Italia raccoglie e tutela i piccoli azionisti di Telecom Italia. Uno dei principali scopi dell'associazione è trasformare Telecom Italia in una vera e propria public company. Contattaci per avere tutte le informazioni sull'adesione e partecipazione agli eventi sociali di Telecom Italia. Numero Verde 800-861-330. Questo blog è in continuo aggiornamento... Resta collegato con noi.

lunedì 28 gennaio 2013

Asati incontra gli associati di Roma, Udine e Milano - 24 gennaio 2013



L’incontro, tenuto nell’Auditorium della sede Telecom di Val Cannuta 186, è stato esteso in videoconferenza alle sedi di p.za Einaudi a Milano e di Via dei Carlini a Udine, grazie alla collaborazione degli Associati in servizio presso le stesse e soprattutto grazie alla collaborazione dell'Azienda, segno della disponibilità e del favore della stessa alla diffusione della cultura dell'azionariato diffuso tra i dipendenti.


Il Presidente Franco Lombardi ha ricordato i principali risultati ottenuti dall’Associazione negli ultimi quattro anni, annotando, innanzitutto, una diversa sensibilità in positivo dimostrata da parte dei vertici aziendale, rispetto al passato.




Tra i risultati più evidenti dell’azione di Asati sono da annoverare sicuramente:
  • Piano azionariato per i dipendenti del 2010;
  • L’attività di continua denuncia e stimolo per i vertici aziendali, nonché la Consob stessa e la Procura di Milano, per avviare un’azione di responsabilità contro Riccardo Ruggiero, Carlo Buora e Marco Tronchetti Provera;
  • Ancora in corso c’è il processo civile contro Luciani (SIM card false) e contro Tronchetti Provera (ricettazione internazionale), per i quali Telecom Italia si è costituita parte civile e sui quali l’Associazione vigilerà con assiduità.

Sebbene il risultato dell’ultima Assemblea degli Azionisti (18-10-2012) sia stato contrario agli  auspici dei piccoli azionisti è da ricordare che ASATI e i Piccoli Azionisti sono stati gli unici protagonisti della denuncia dell’irrisorietà delle transazioni conciliatorie e del conflitto di interessi in capo al CDA di Telecom che vedono un azionista di maggioranza (Telco) fortemente condizionato da Pirelli, Mediobanca, Generali e Intesa, a tutto discapito del piccolo azionariato.

Il Presidente ha poi commentato come dall’arrivo di Galateri e Bernabè al vertice di T.I, il debito è diminuito da 40 M.di a 28 M.di di € a fine 2012, per cui non è possibile fare considerazioni tutte negative sul valore dell’azione sceso a 0,73 €, senza apprezzare la diminuzione consistente da loro ottenuta riguardo il debito.

Riguardo la mancata recente erogazione del PdR, il Presidente ASATI ha rilanciato la proposta di erogarlo in parte o in toto sotto forma di azioni, sulla quale i dipendenti azionisti di Asati hanno risposto dimostrando un spirito di responsabilità che lo stesso Lombardi, che per anni è stato un dirigente di Telecom Italia, ha riconosciuto di aver trovato rarissime volte e che purtroppo, è da ammettere, non altrettanto riscontrabile nell’attuale classe dirigente di Telecom. Infatti un dipendente con uno stipendio base, che rinuncia ad un PDR in moneta a favore di azioni dell’azienda non può che dimostrare chi veramente abbia a cuore Telecom Italia. Sulla base di queste evidenze ASATI, per il tramite del Presidente, continuerà un’opera di stimolo e miglioramento etico nei confronti del Top Management affinché incoraggi con maggior forza la lealtà dei propri dirigenti all’azienda dimostrando lo stesso spirito di sacrificio dei dipendenti, sostituendo l’MBO con azioni.

Dai colleghi in sala ed in videoconferenza sono stati sollevati dubbi e perplessità in merito alla situazione lavorativa e ai cambiamenti in atto nell’azienda che non fanno altro che aumentare il senso di precarietà e di impotenza, nonché le incertezze derivanti dal continuo braccio di ferro tra azienda e sindacati in merito al rinnovo del contratto di lavoro, chiedendo inoltre quali azioni l’azienda potesse mettere in campo per uscire dalla crisi e quale potesse essere il ruolo di ASATI.

Il Presidente ha ricordato che ASATI ovviamente ha nel proprio dna l’essere uno stimolo critico e propositivo nei confronti dei vertici aziendali che, fortunatamente, come accennato in avvio dell’incontro, sono dialetticamente favorevoli all’interlocuzione con ASATI.

Pertanto riguardo molte problematiche sollevate durante l’incontro, che peraltro evidenziano un comune sentire dei dipendenti, avendone già avuti riscontro in innumerevoli email degli associati, il Presidente Lombardi ha dichiarato che come l’Associazione ha vigilato affinché non si facesse pulizia del passato con un colpo di spugna, così vigilerà affinché nessuno possa essere lasciato indietro. Il perimetro del Gruppo Telecom Italia, seppure in diversi contenitori societari, finalizzati ad una ottimizzazione del lavoro,  deve essere un perimetro invalicabile.

Anche per quanto riguarda lo sviluppo ed il rilancio di Telecom Italia, ASATI ha fatto le sue proposte e altre ne ha in cantiere e saranno condivise con il Top Management a breve. Uno sviluppo che non può prescindere dal percorrere i temi dell’innovazione, del telelavoro (che potrebbe anche essere una occasione per Telecom Italia per ridurre i costi dell’azienda e i disagi dei lavoratori costretti talvolta a una pendolarietà su lunghi tragitti), delle smart cities, del rinnovo della rete quale infrastruttura tecnologica del paese, e dell’evoluzione dei servizi ALL-IP.

Per quanto riguarda il rinnovo del contratto, il Presidente Lombardi, ha ricordato che l’Associazione non è un sindacato, né aspira ad esserla e che però come soggetto portatore di interessi (quelli dei piccoli azionisti, nonché dipendenti), aspira di certo ad un dialogo e a collaborare con tutti gli altri soggetti. E come esempio ha citato il buon rapporto che si è instaurato con il Presidente del CNQ (Coordinamento Nazionale Quadri TI) Mauro Martinez che, presente in sala, ha ricordato a sua volta le sinergie possibili che un’associazione di azionisti, una di middle manager e i vari sindacati potrebbero mettere in campo, ognuno nel rispetto del proprio mandato, ma con una efficacia sicuramente superiore alla mera somma delle parti.

Verso la conclusione il Presidente ha introdotto due membri del Consiglio Direttivo dell’Associazione, Claudio Savina e Luigi Zarrillo, che hanno completato il punto sulle attività della stessa e Maurizio Matteo Decina che ha illustrato alcune prospettive per Telecom Italia.

Claudio Savina ha riportato riguardo al lavoro inerente aspetti interni dell’Associazione, sottolineando come si stia ramificando sul territorio, e come, con la disponibilità dell’azienda sia stato possibile realizzare una serie di interventi tesi a semplificare le procedure di partecipazione diretta o per delega all’assemblea degli azionisti-dipendenti.

Successivamente Luigi Zarrillo ha sottolineato quanto sia importante il rapporto con gli associati e pertanto in tale ottica ha illustrato le azioni tese a migliorare la comunicazione con gli stessi: il restyling completo del sito dell’associazione, la presenza già attuale sui principali social network e soprattutto come lo stesso canale Youtube di ASATI sarà utilizzato anche per sessioni divulgative e formative sul tema dell’azionariato diffuso. Il sito sarà inoltre completato in una seconda fase, con una piattaforma partecipativa a disposizione degli associati per agevolare ulteriormente la dialettica interna. Infine ha ricordato la costituzione di “ASATI Onlus” che contando su contributi volontari cercherà di raccogliere risorse per promuovere l’attività di ASATI sui temi della cultura e della partecipazione azionaria diffusa.

Infine, Maurizio Matteo Decina (Ufficio Tecnico di ASATI) ha raccontato in anteprima di una prossima imminente pubblicazione di libro sul caso Telecom e poi ha  condiviso alcune considerazioni in merito alle linee di programma che dovrebbe seguire Telecom per contrastare l’azione degli “Over the Top” (ad es. Google) che usano le reti di TLC senza pagarne l’uso, basato sulla creazione di nuovi servizi da offrire, come telemedicina, teledidattica, servizi per la Pubblica Amministrazione e per il controllo del territorio.

Lo Staff di Asati

mercoledì 9 gennaio 2013

Telecom Italia – Asati: perché l’accordo sulla rete con CDP non può attendere i tempi della Politica.

Assistiamo oggi ad una sensibile performance positiva del Titolo TI anche in riferimento a indiscrezioni di stampa circa una ipotesi di grande rete Europea tra i vari gestori, su cui Asati anche recentemente si era espressa positivamente rilevando che L’Europa per competere e ottimizzare i costi e gli investimenti avrebbe dovuto attivare una sinergia tra le principali rete Europee.

Questo dimostra come gia’ dichiarato da Asati innumerevoli volte e anche recentemente , presentando una sintesi di un business plan allo stesso CDA della Societa’ che l’accordo con CdP sulla rete e’ di fondamentale urgenza e importanza sia per L’Europa, per il Paese e per la stessa Societa’. Infatti gli ingenti investimenti nella rete in fibra ottica devono richiamare tutti gli attori Istituzionali e Privati del Paese a fare quadrato su un progetto strategico che non disperda, con diseconomie anche tecniche, in singoli progetti urbani o regionali risorse economiche gia’ scarse a causa della ben nota crisi.

Tra l’altro si risolverebbero i problemi occupazionali dell’intero settore di TLC dei gestori , dell’indotto manifatturiero Italiano, fornitori e appaltatori e subbapaltatori delle imprese di rete , che come ben noto tutti. a cominciare dalla stessa TI capofila negli investimenti,oggi hanno rinnovi di contratti di lavoro di settore in stand-bay ed esuberi massicci. Anche gli OLO ne beneficierebbero facendo confluire i propri assets nel rispetto di una Governace che assicuri l’equivalence imput ed output ed evitando dispute sterili sui prezzi dell’unbundling .


Per Asati
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 9 gennaio 2013

giovedì 3 gennaio 2013

Telecom Italia, risanamento, occupazione e rilancio. Una lettera a "Il Giornale"




Nella giornata di ieri, 2 gennaio 2012, abbiamo letto con un certo stupore e sconcerto un'articolo de "Il Giornale", a firma di Maddalena Camera e relativo al risanamento di Telecom Italia.

Stupore  dovuto al fatto che nell'articolo erano riportate alcune dichiarazioni di Michele Azzola, Segretario SLC-CGIL che ha intravedeva nell'internalizzazione delle attività di Telecom Italia non uno strumento per salvaguardare l'occupazione di Telecom Italia, ma un pericolo per il lavoro delle ditte appaltatrici. Noi ci siamo chiesti se se sia giusto sacrificare un'intera azienda e quindi direttamente i dipendenti e poi  indirettamente e di conseguenza il relativo indotto, in nome di una difesa ad oltranza del lavoro di tutti che sembra trasparire nelle parole del Segretario SLC-CGIL. Condivisibile, ma come potrebbe essere possibile una difesa del lavoro a valle, se a monte persistono problemi? Noi riteniamo che per non far tracimare la diga, vada prima risanata Telecom Italia, salvaguardando in primis i  suoi dipendenti, e successivamente la ripresa di Telecom Italia avrà benefici anche sull'indotto. In periodi come questi non si può sacrificare tutto in nome di un principio, per quanto nobile.

Sconcerto per le successive dichiarazioni di Michele Azzola sullo scorporo della rete! Asati ha sempre proposto il progetto dello scorporo della rete sotto il punto di vista del rilancio di Telecom Italia e che difatti ne manterebbe il controllo. Il rilancio di Telecom Italia avrebbe benefici non solo sull'azienda stessa, ma anche su quell'indotto che il Segretario SLC-CGIL vede messo in pericolo dall'insourcing di attività. Ammettiamo che il percorso è faticoso e complesso, ma ormai è chiaro a tutti che solo innovando nelle telecomunicazioni e rinnovando le infrastrutture tecnologiche del Paese, si potrà accelerare l'uscita dalla crisi e quindi salvaguardare posti di lavoro: di Telecom Italia, dell'indotto, dell'intero Sistema Italia.

Abbiamo scritto a "Il Giornale" perché abbiamo ritenuto che anche il punto di vista dei dipendenti-azionisti (ma siamo certi di rappresentare il pensiero della maggior parte dei dipendenti dell'azienda) di Telecom Italia fosse rappresentati in questo dibattito, e ci piacerebbe per il futuro, che tematiche così delicate fossero trattate dalla stampa e da chiunque altro con maggior attenzione.

Il Presidente
Ing. Franco Lombardi